Cantagallo è un comune italiano di 3 109 abitanti della provincia di Prato in Toscana. Il comune di Cantagallo, nella Val di Bisenzio, si distende a cavallo di più contrafforti appenninici. Si tratta di un comune sparso in quanto la sede comunale è ubicata nella frazione di Luicciana.
Elemento di immediata identificazione dell’area è senza dubbio la presenza di estese foreste, dominate soprattutto da dense faggete e castagneti, oltre a rimboschimenti di conifere e boschi misti di latifoglie, in cui spiccano alcuni episodi monumentali, come il secolare Faggione di Luogomano, sradicato dal vento nel 2022, la cui chioma copriva una superficie di circa 900 m². La copertura arborea, è interrotta solo raramente da praterie e da arbusteti, residuo di aree anticamente coltivate o destinate al pascolo, ed oggi dominio del cervo, presente con una popolazione nota a livello nazionale sia per la complessità della sua struttura che per la maestosità degli esemplari.
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Poche notizie sono pervenute fino ai giorni nostri sulla storia di questo territorio nei secoli antecedenti il XIV comunque, già nel 1234, l’odierno Comune di Cantagallo appariva già dotato di un consolidato apparato amministrativo con la presenza dei consoli, dei consiglieri e del camarlingo comunale i quali concedevano un privilegio dal pagamento del Datio pro Comune a Guerrozzo di Domenico.
Infatti il 2 gennaio 1224, i consoli di Cantagallo intervennero per la risoluzione di una lite fra alcuni uomini dello stesso Comune in merito alla divisione dei diritti su un mulino e il 22 febbraio 1227 i consoli della vicina Torri conclusero una lite fra il monastero di Fontana Taona ed il Comune di Cantagallo per il controllo di alcune terre. I consoli esercitarono liberam et plenam potestatem ponendi terminos et distinguendi loca predicta.
Firenze si era impadronita della zona meridionale del contado pistoiese nel 1329 lasciando a Pistoia e al consiglio cittadino la facoltà di nominare i podestà delle comunità minori. I capitoli del trattato rogato in Firenze da Cambio di Michele e Mortello di Jacopo prevedevano l’assoluta riduzione di Pistoia alla parte Guelfa e la restituzione di tutti i beni ai suoi componenti; la restituzione reciproca di tutti i prigionieri, la proibizione di accogliere in città i ribelli della chiesa, la pacificazione generale oltre che con Firenze, anche con Bologna, Siena, Volterra e San Miniato, oltre all’obbligo per Pistoia di reggersi in Comune. Sotto l’aspetto territoriale, Pistoia era obbligata a restituire a Firenze, Montemurlo ed il suo territorio, carmignano, Artimino, Castellina, Vitolini e Bacchereto; a Pistoia rimanevano Luicciana in Val di Bisenzio, Lamporecchio, Castra e Conio. Il 6 giugno successivo, Firenze dispose che gli uomini di Lamporecchio, di Castro, di Conio e di Luicciana riconoscessero «i Pistojesi per loro signori quali l’istesso giorno de’ 24 maggio per rogito di Ser Andrea di Lapo Notaio, si protestarono di non accettare il capitolo che dice, che i Castelli di Carmignano, Artimino, Vittorino, Castellina e Bacchereto rimanghino a’ Fiorentini non intendendo pregiudicarsi per la detta pace alle ragioni e possesso di detti castelli.»
Nel 1330 fu disposto che alle varie località della montagna e della pianura pistoiese venisse assegnato un podestà con altro subordinato ministro per governarli. Fra le 36 podesterie istituite figurano Luicciana e Cantagallo. Alla fine del sec. XIV si registrava che la Podesteria di Luicciana fosse dotata di una coorte con la presenza di un Podestà e di un Notaio; tuttavia è probabile che il Podestà di Pistoia si configurasse giudice per tutte le cause che riguardavano i cittadini come anche per quelle di maggiore rilevanza, mentre ai Podestà del contado dovevano spettare competenze limitate, sia in campo civile che in quello criminale.
Fin dal primo ‘400 il dominio e conseguentemente il territorio di Firenze era strutturato in una fitta maglia di circoscrizioni periferiche, delle quali i Vicariati costituivano le strutture portanti, suddivisi a loro volta in un numero più o meno alto di circoscrizioni territoriali definite Podesterie.
Lo Statuto di Luicciana datato 1415, configurava l’omonima Podesteria come complesso organico che riuniva in sé sia caratteristiche di ente locale, sia funzioni di organo periferico dello Stato amministrativo e giudiziario. La comunità rurale di Luicciana era una delle circoscrizioni amministrative dipendenti dalla Lega del Montale, il cui Podestà era tenuto ad applicare in ciascun territorio circoscrizionale il rispettivo Statuto.
Il più antico documento che rammenta Luicciana risale al 1099: vi si legge della concessione di alcune case ad un locale monastero, poste in territorio di Luicciana.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR dell’11 settembre 1996.
Il gonfalone è un drappo di rosso
Abitanti censiti
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 172 persone (84 maschi e 88 femmine). Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Cantagallo_(Italia)