Castelfranco di Sotto è un comune italiano di 13 618 abitanti della provincia di Pisa in Toscana. Situato nel Valdarno inferiore, fa parte del Comprensorio del Cuoio.
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Castelfranco nel Valdarno di Sotto, oggi Castelfranco di Sotto, è divenuto borgo cinto di mura nella prima metà del secolo XIII. Agli inizi del XII secolo, dopo la morte dell’ultimo dei Conti Cadolingi di Fucecchio che vi esercitavano potere feudale, il territorio era passato sotto il dominio di Lucca.
Quattro piccoli villaggi, descritti dal canonico Giovanni Franceschini nelle sue cronache del 1789, già esistenti fra l’Arno e l’Usciana intorno all’anno 1000, nel lungo periodo di continue lotte fra Guelfi e Ghibellini e fra le città di Pisa, Lucca e Firenze, si trovavano esposti a continue scorrerie delle fazioni opposte e gli abitanti decisero di riunirsi in un sito fortificato più sicuro. Aiutati in ciò dalla città di Lucca che aveva interesse ad avere una piazzaforte in questa terra di confine e si adoprò perché fosse ben guarnita di abitanti, affrancando di gravami fiscali chi andasse ad abitarvi.
Di qui il nome di Castelfranco. Il borgo, cinto allora da mura possenti con sedici torri, conserva ancora la tipica struttura castrese romana con due strade principali che si incrociano al centro e conducono alle quattro porte delimitando i quartieri che hanno misure uniformi. Le porte ricordano i quattro villaggi e i Santi titolari delle loro chiese che allora dipendevano dalla Pieve di S. Maria a Monte:
Nella seconda metà del XIII e primi decenni del XIV secolo, condottieri ghibellini famosi come il Conte Guido Novello, Uguccione della Faggiola e Castruccio Castracani, guerreggiarono spesso nel Valdarno e Castelfranco, come negli altri borghi vicini, subì assedi e distruzioni. Durante quel periodo si rese volontariamente e alternativamente soggetto a Pisa e Lucca, con precise capitolazioni di diritti e obblighi che evidenziano la sua importanza logistica e militare e fanno intendere che già si erano dati particolari statuti e acquisito una certa autonomia nel governarsi. Lo prova anche il fatto che partecipò con un proprio rappresentante, Bartolomeo di Gheruccio, all’incontro promosso da re Roberto di Napoli per riportare la pace tra i Guelfi e Ghibellini toscani.
Nel 1330 dopo la morte di Castruccio, si consolidò in Toscana, la potenza di Firenze e Castelfranco, come gli altri centri del Valdarno di Sotto, decise di soggettarsi a questa città inviando i suoi due Sindaci a trattare condizioni che furono vantaggiose per il borgo. Castelfranco fu patria di personaggi famosi nelle arti militari, come alcuni componenti delle famiglie Guerrazzi e Novelli, in virtù e dottrina come il beato Gherardo e fra Felice di Gherardo Casini, in scienze giuridiche sempre delle famiglie eminenti Guerrazzi, Ferretti e Dati. Può vantare anche artisti di chiara fama come Antonio Novelli scultore del XVII secolo e Antonio Puccinelli pittore del XIX secolo.
Nel 1839 Castelfranco diviene Podesteria di prima classe con giurisdizione sui Comuni di S. Croce, S. Maria a Monte e Montecalvoli.
Nel 1848 fu sede di Pretura e fino al 1866 anche di Mandamento.
Nel 1860 gli abitanti di Castelfranco si pronunciarono compatti per l’Unità d’Italia con 891 voti a favore e 19 contrari.
Nel 1912 venne ad ampliarsi il suo territorio e aumentò notevolmente la sua popolazione per l’aggregazione volontaria di una parte della Parrocchia di Orentano già soggetta al Comune di S. Croce. Nel 1925 Castelfranco entra nella Provincia di Pisa, lasciando quella di Firenze.
Negli anni 1960 le poche parti rimanenti dello storico muro che circondava il centro storico vennero abbattute. Dagli anni settanta il comune ha avuto una crescita economica e industriale anche grazie all’ampliamento (specie negli anni 1990) della zona industriale. Oggi del Medioevo, rimangono le tre torri (più una non più visibile) che indicano le contrade e i sottopassaggi, sparsi nel centro cittadino.
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con DCG del 9 dicembre 1930.
Il municipio è uno degli edifici storici di Castelfranco di Sotto. Esso è composto da colonne di pietra, e nel corso del tempo è stato riverniciato con vari colori. Si affaccia su piazza Remo Bertoncini, nel centro cittadino.
La torre campanaria è stata costruita nel Medioevo come campanile della chiesa collegiata. Essa è situata sulla porta di San Pietro a Vigesimo, e dispone sulla facciata rivolta al centro storico di un orologio.
Castelfranco, fino alla metà degli anni sessanta, era circondata da un muro di cinta. Però come resti sono rimaste le quattro porte di entrata, ognuna rappresenta una delle quattro contrade cittadine.
Abitanti censiti
Secondo i dati ISTAT al 1 gennaio 2023 la popolazione straniera residente era di 2161 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Annualmente, nell’ultima domenica di maggio, a Castelfranco di Sotto si svolge dal 1987 il Palio dei barchini con le ruote, dove le quattro contrade San Michele in Caprugnana (giallo-nero), San Martino in Catiana (verde-arancio), San Bartolomeo a Paterno (rosso-blu) e San Pietro a Vigesimo (bianco-azzurro) si sfidano in una gara di barchini che, mossi dai rematori, dovranno fare dei giri intorno a piazza Garibaldi. Questa manifestazione ha origine dagli antichi renaioli, operai addetti al raschiamento dei fondali dell’Arno con lo scopo di prelevare sabbia o ghiaia, utilizzando degli appositi barchini a fondo piatto; si decise di applicare delle ruote ai tradizionali barchini adoperati per questo antico mestiere e di posizionarli su strada. I barchini utilizzati sono realizzati interamente in legno, a cui vengono applicate quattro ruote di gomma e sono spinti da due rematori tramite l’utilizzo di un bacchio anch’esso realizzato in legno.
Inizialmente era prevista un’unica competizione maschile, in cui si dovevano effettuare tre giri della piazza; venne poi aggiunta la gara del Mini palio, in cui si sfidano gli equipaggi maschili per le qualificazioni e infine il Palio rosa, disputato dagli equipaggi femminili (entrambe queste gare prevedono due giri intorno alla piazza, a differenza della gara principale che ne prevede tre).
La mattina della stessa domenica, si effettua la sfilata storica nel quale il paese è animato da musici e sbandieratori di ogni età, vestiti con abiti dell’epoca delle quattro contrade accompagnati da carri allestiti a tema. Alla contrada vincitrice di una o più gare verrà consegnato il cencio corrispondente alla gara che hanno vinto e che rimarrà in contrada un anno, fino al palio successivo; dopo tre vittorie anche non consecutive, il cencio rimarrà per sempre nella contrada che se lo è aggiudicato.
Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Castelfranco_di_Sotto