Caricamento...

Riparazione, Vendita e Assistenza computer
nel comune di Lastra a Signa

Assistenza a domicilio per il comune di Lastra a Signa e in tutta la provincia di Firenze
Chiama il 320.4430020 e ricevi subito assistenza!

Lastra a Signa è un comune italiano di 19 886 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana, conosciuto come Lastra a Gangalandi fino al 1821. Il territorio del comune ha una superficie di circa 43,06 km², con una parte più bassa sviluppatasi lungo il fiume Arno e una parte alta che presenta la massima elevazione nel colle San Romolo (286 m s.l.m.). La chiesa più importante è la storica pieve di San Martino a Gangalandi, situata nella frazione di Ponte a Signa, nucleo originario del Comune di Gangalandi. È chiamata città della pietra per la grande presenza nel passato di cave di pietra arenaria del tipo serena e città della musica per essere stata, fra l’altro, residenza di Enrico Caruso a Villa Caruso di Bellosguardo, ora sede del Museo Enrico Caruso. Porta inoltre il titolo di “città dello Zafferano Italiano”.

Il comune ha avuto grande importanza per la sua posizione strategica fin dal Medioevo e desta interesse soprattutto a livello artistico e culturale.

Preventivo GRATUITO per il comune di Lastra a Signa

Dopo aver testato il tuo computer, saremo in grado di fornirti un preventivo esatto per la riparazione.

Nel comune di Lastra a Signa interveniamo con tempistiche di 1 Ora – 2 Giorni

Secondo il problema garantiamo tempi di risoluzione in quasi la totalità dei casi da 1 ora a 2 giorni.

I Nostri Servizi per il comune di Lastra a Signa

Tutti i servizi includono una garanzia di soddisfazione del cliente di 30 giorni

Sapere che un tecnico esperto e affidabile di cui ti puoi fidare è solo a una telefonata o un clic di distanza è il miglior servizio che possiamo offrire ai nostri clienti residenti nel comune di Lastra a Signa. Supportiamo tutte le esigenze relative alla riparazione del computer e all’IT, offriamo a privati e aziende un unico punto di riferimento per risolvere qualsiasi problema informatico. Offriamo servizi informatici e di rete a clienti residenziali e aziendali. Il servizio include assistenza per l’installazione, la risoluzione dei problemi, la manutenzione, la formazione, la riparazione o aggiornamento del computer e assistenza generale su un’ampia varietà di sistemi. I servizi di riparazione possono essere eseguiti in loco, a domicilio o presso la vostra sede aziendale. Veri appassionati di tecnologia, esperti del settore siamo molto orgogliosi del nostro lavoro.

Computer Gaming Assemblati per il comune di Lastra a Signa

Esperienza di gioco alle massime prestazioni!

Garantiti 1 anno
Componentistica di qualità
Su misura sui tuoi giochi
Assistenza e Servizio Upgrade
 
Hai ancora dubbi? Chiamaci! Per i residenti nel comune di Lastra a Signa e in tutta la provincia di Firenze la nostra assistenza è sempre disponibile!
Assistenza e Riparazione Computer per il comune di Lastra a Signa
Servizio rapido e affidabile per riparazioni e assistenza computer. Esperti IT pronti a risolvere ogni problema tecnico, per le province di Pistoia, Prato e Lucca.
Approfondisci
PC Gaming & Professionali Assemblati per il comune di Lastra a Signa
Assemblaggio su misura di PC gaming e professionali. Prestazioni straordinarie, componenti di alta qualità, personalizzazione totale per soddisfare ogni esigenza.
Approfondisci
Vendita PC e Stampanti Nuovi e Usati per il comune di Lastra a Signa
Vendita di PC e stampanti nuovi e usati di fine leasing. Occasioni imperdibili, qualità garantita, soluzioni economiche per ogni esigenza.
Approfondisci
Backup e Recupero Dati per il comune di Lastra a Signa
Servizi professionali di backup e recupero dati. Protezione totale, recupero rapido di file persi, sicurezza per la tua tranquillità digitale.
Approfondisci
Rimozione Virus e Malware per il comune di Lastra a Signa
Proteggi il tuo sistema con la nostra rimozione professionale di virus e malware. Sicurezza garantita, prestazioni ottimizzate, serenità digitale.
Approfondisci
Installazione e Upgrade Software per il comune di Lastra a Signa
Installazione e upgrade software senza problemi. Esperti pronti ad aggiornare e ottimizzare i tuoi programmi per prestazioni e funzionalità superiori.
Approfondisci
Upgrade Hardware per il comune di Lastra a Signa
Upgrade hardware professionale per prestazioni elevate. Componenti di qualità, installazione esperta, ottimizzazione del sistema per una migliore efficienza.
Approfondisci
Assistenza Reti e Server Aziendali per il comune di Lastra a Signa
Assistenza reti e server aziendali affidabile e professionale. Supporto continuo, sicurezza avanzata, gestione ottimale per un business sempre connesso.
Approfondisci
Siti Web Professionali per il comune di Lastra a Signa
Creazione di siti web professionali, eleganti e funzionali. Design su misura, ottimizzazione SEO, esperienza utente eccezionale per il tuo successo online.
Approfondisci

In tutto il comune di Lastra a Signa Possiamo risolvere anche:

  • Problemi di avvio
  • Blocco del Computer
  • Nessuna immagine sullo schermo
  • Schermata blu
  • Linee sullo schermo
  • Sostituzione di parti difettose su qualsiasi dispositivo
  • Ottimizzazione dei servizi del PC
  • Recupero password
  • Risolvere Problemi software
  • Fuoriuscita di liquidi
  • Difficoltà di connessione a Internet
  • Surriscaldamento del PC
  • Upgrade hardware e Aggiornamenti Software
  • Installazione di software
  • Installazione/Reinstallazione/Upgrade del sistema operativo
  • Pulizia e manutenzione del PC
  • Aggiorniamo Laptop, desktop e computer tower
  • Problemi di rete

Servizi ai Privati residenti nel comune di Lastra a Signa

 

Richiedi un preventivo gratuito oggi stesso!

Risparmia Tempo e Denaro

  • Assistenza in tutta la Provincia di Firenze
  • Assistenza a domicilio nel comune di Lastra a Signa
  • Ottieni preventivi da professionisti fidati
  • Confronta e accetta quello giusto
  • Non sei obbligato in alcun modo
 
Richiedi un preventivo!

Ottenere aiuto è semplicissimo!

Hai una domanda? Chiamaci, compila il form o passa a trovarci per un preventivo senza impegno.

Clicca qui per contattarci subito!

Alcuni dei Marchi trattati.

Forniamo assistenza su tutte le marche di computer desktop e portatili Windows.

Riparazione, Vendita e Assistenza computer
nel comune di Lastra a Signa e in tutta la provincia di Firenze

Riparazione e assistenza computer a Lastra a Signa

Per la provincia di Firenze Casa del Computer è disponibile a interventi anche a domicilio per tutto il territorio del comune di Lastra a Signa

MAPPA COPERTA DAL SERVIZIO

Alcuni cenni sul comune di Lastra a Signa

 

Storia del comune di Lastra a Signa

Le prime testimonianze di insediamenti civici risalgono alla fine del I secolo a.C., quando i Romani provvederono alla centuriazione del territorio in seguito alla costruzione di una colonia militare. Si hanno iscrizioni risalenti al 13 a.C. di una strada che tracciava un percorso simile all’odierna Strada statale 67 Tosco-Romagnola costeggiando l’Arno e incuneandosi nella stretta della Gonfolina in direzione del mare.

I conti Cadolingi di Fucecchio qui ebbero possedimenti, quando le prime comunità a sorgere sul territorio lastrigiano furono quelle di San Michele e di San Martino, presso il borgo detto di Gangalandi. Lo sviluppo del borgo avviene intorno alla chiesa di San Martino e ai piedi della chiesa San Michele Arcangelo a Castello. Da questa zona ha origine la famiglia dei Gangalandi il cui capostipite, un certo Sigismondo di Bonifacio legato alla nobiltà dei Cadolingi e imparentato con gli Adimari, altra famiglia fiorentina con possedimenti in zona, adottò tal cognome in quanto iniziatore della stirpe dei Conti di Gangalandi. Il nome con cui veniva chiamata questa zona compresa tra la Gonfolina e il Rimaggio era infatti Gangalandi, cioè Gangland, dal tedesco “terra o paese di passaggio”. La prima citazione documentaria della chiesa di San Martino a Gangalandi risale al 1108: in essa il nobile Bernardo Adimari, donava al proposto di San Martino un terreno le cui entrate consentivano il mantenimento della chiesa, già sede di un collegio di canonici. Ciò fa supporre che la chiesa sia più antica e risalga ai secoli precedenti, forse a epoca carolingia, come testimoniano l’intitolazione a san Martino di Tours, e il patronato della famiglia Adimari, di origine franca.

L’insediamento fortificato del capoluogo è invece anteriore all’XI secolo, quando faceva anch’esso parte dei feudi dei Cadolingi: sorto probabilmente da una stazione di sosta per i viaggiatori che percorrevano via Pisana. Fonti identificano nell’antico Castello della Lastra il Castello di Gangalandi; altri documenti invece collocano quest’ultimo sul poggio di Gangalandi ove sorge l’attuale pieve, differenziandolo dalla vecchia fortificazione del capoluogo antecedente alle Mura di Lastra a Signa, che solo più tardi verranno innalzate.

Presto il borgo entrò nelle mire espansionistiche di Firenze, grazie anche alla felice posizione sulla Valdarno. La zona era dotata di tre fortificazioni: il castello di Monte Orlando, il castello di Monte Cascioli e il più potente fortilizio nel centro cittadino. Nel 1107 i fiorentini prendono Monte Orlando appartenente alla famiglia pisana Orlandi prima e ai Gangalandi poi, ed è attestata nel 1108 la donazione di alcuni possedimenti degli Adimari a Firenze. Successivamente nel 1119 anche Monte Cascioli cadde e sicuramente stesso percorso subì in breve tempo il castello di Lastra in quanto già nel 1365 le mura cittadine vennero messe d’assedio dai pisani nella guerra contro Firenze.

Gangalandi è documentato come comune nel 1260, quando i ghibellini sconfissero i guelfi nella battaglia di Montaperti. Il toponimo del capoluogo deve il suo nome alle cave di pietra serena, da cui si ricavavano le “lastre”, e dalla vicinanza con Signa, anche se fino al XIII secolo era nota come Lastra a Gangalandi, dal nome della famiglia feudale della zona, la quale dominava oltre che su San Martino anche sul castello di Lastra.

L’importanza strategica era anche collegata alla navigabilità dell’Arno fino all’affluente Bisenzio. Erano presenti infatti diversi porti e scali fluviali a scopi commerciali nel territorio che conferivano di fatto alla città il titolo di porto di Firenze. I tre principali erano: il Porto di Sopra a Brucianesi, il più grande e più importante Porto di Mezzo nell’omonima frazione alla Mezzana a Signa, e il Porto di Sotto in corrispondenza di Ponte a Signa.

La città è sede, al momento della costruzione, dell’unico ponte che permetteva l’attraversamento pedonale sull’Arno tra Firenze e Pisa. Nelle Memorie di Pescia si narra di un ponte fatto costruire nel 1120 completamente di legno. Nel 1278 crollò, e interrotta la comunicazione fra la riva destra e quella sinistra, permise alla pieve di San Martino a Gangalandi di ottenere il fonte battesimale dall’arcidiocesi di Firenze, che fino a quell’anno non era stato concesso dato che era presente nella vicina pieve di San Giovanni Battista a Signa. Il documento della costruzione di un ponte di pietra sull’Arno arriva nel 1287, dove sullo stemma di Signa viene raffigurato un ponte a sette archi.

La pieve di San Martino veniva soprannominata dal popolo di Gangalandi “San Martinone”. Nonostante fino al primo Novecento quella che al tempo era la chiesa di San Martino fosse giurisdizionalmente suffraganea della vicina pieve di San Giovanni Battista a Signa, la posizione di San Martino sulla strada principale verso Pisa, che di fatto tagliava fuori Signa, le permise di essere il punto di riferimento religioso per i popoli di questa zona dell’Oltrarno. Ottenne infatti un’importanza pari alla pieve di Signa dal punto di vista religioso, anche se sulla carta restava comunque sottoposta, se non superando la pieve stessa per quanto riguarda la ricchezza della parrocchia per le decime raccolte e i commerci del suo popolo. Nacque così una forte rivalità tra il pieviere di Signa e il sacerdote di San Martino. Nei secoli tali attriti non furono placati, con San Martino che reclamava anch’essa, facendo leva sulla propria grandezza, il titolo di pieve, così da potersi svincolare definitivamente dai clericali signesi. Si arrivò addirittura più volte al punto tale che il pievano di San Giovanni minacciasse la scomunica tramite carte e cause legali del parroco di Gangalandi, e intorno al 1210 addirittura accadde che il priore di San Martino si ritrovasse scomunicato sul serio. Nel 1278 fu l’episodio del crollo del Ponte sull’Arno a essere il pretesto, in quanto interrotta la comunicazione fra la riva destra e quella sinistra del fiume, per ottenere nella chiesa di San Martino il fonte battesimale dall’arcidiocesi di Firenze, che fino a quell’anno non era stato concesso perché presente nella vicina pieve di Signa. Nonostante il fonte battesimale, prerogativa ed elemento caratteristico in teoria solo delle pievi, che faceva di San Martino la chiesa battesimale di quella riva dell’Arno, alla prioria di San Martino fu riconosciuto solo il ruolo di propositura nel 1745, e non di pieve prima del 1926. Nasce proprio da questi motivi campanilistici l’astio e la rivalità tra signesi e lastrigiani: in particolare tra signesi e pontigiani, che nei secoli scorsi venivano chiamati gangalandini.

Nel 1322 per statuto del Capitano del Popolo di Firenze viene costituita la Lega di Gangalandi presso la casa torre collegata alla canonica della pieve di San Martino. Ne facevano parte i popoli dei tre pievieri di Sant’Ippolito, di San Giuliano a Settimo e di San Giovanni Battista a Signa.

Durante la guerra contro Firenze Castruccio Castracani, dopo aver occupato il castello di Signa nel 1325 e temendo che i fiorentini riuscissero ad attaccarlo, a febbraio del 1326 decise di abbandonare Signa, facendo distruggere le corti e il ponte; venne poi ricostruito un anno dopo. Giovanni Villani nella sua Nova Cronica (Lib. IX. Cap. 335) racconta che il Signore di Lucca, ebbe l’idea, mai realizzata, di chiudere con una specie di diga rudimentale la strettoia dell’Arno presso il masso della Gonfolina per allagare e distruggere l’avversaria Firenze. Un’epigrafe moderna sul masso ricorda una citazione di Leonardo da Vinci, che spesso doveva trovarsi a passare da qui nei suoi spostamenti tra Vinci e Firenze, riportante la sua opinione sulla tradizione lacustre dei luoghi: “La Gonfolina, Sasso per antico unito co’ Monte Albano in forma d’altissimo argine il quale tenea ingorgato tal fiume in modo che prima che versassi nel mare era dopo a’ piedi di tal Sasso, componea due grandi laghi de’ quali el primo è là dove oggi si vede finire la città di Firenze insieme con Prato e Pistoia”. Spesso il maestro nei suoi studi sui moti dell’acqua si fermava nei pressi della Gonfolina per osservare l’altra sponda del fiume, dove l’acqua formava particolari movimenti e ghirigori all’immettersi dell’Ombone nell’Arno.

Come già detto nel 1365 i pisani espugnarono il vecchio castello di Lastra, cosa che si ripeté nel 1369. Nel 1377 la cinta muraria venne rifatta con torri e merlatura e successivamente agli inizi del XV secolo il governo fiorentino decise di dotare di mura anche Malmantile, che dall’alto delle colline serviva a controllare oltre alla zona circostante del Valdarno anche la Val di Pesa.

Intorno al 1360 Filippo Pandolfini comprò una vecchia torre posta a guardia dell’antico ponte e la trasformò nella sua residenza nel contado.

Nel 1397 Gian Galeazzo Visconti porta alla massima espansione il Ducato di Milano arrivando a razziare Lastra e a minacciare direttamente Firenze, unica città italiana che in passato seppe tenergli testa sotto la guida del condottiero Giovanni Acuto.

Il figlio di Filippo, Agnolo Pandolfini, amico di Cosimo il Vecchio e fine letterato, ospitò presso torre Pandolfini tra i tanti anche: Leon Battista Alberti, Benedetto da Rovezzano, papa Eugenio IV, Renato D’Angiò e Francesco Sforza.

Leon Battista Alberti fu rettore di San Martino dal 1432 al 1472. A lui si devono le opere di ammodernamento al gusto rinascimentale della vecchia pieve romanica. Punto focale di massimo interesse della chiesa è l’abside, chiusa in alto da un arco a tutto sesto con decorazione a motivi di candelabro e con lesene in pietra serena sorreggenti un architrave che reca un’iscrizione a lettere capitali dorate, ornata alle due estremità dalle armi degli Alberti. L’abside, terminata dopo la morte del priore, tra il 1472 e il 1478, è l’unica opera della quale l’Alberti fu progettista e committente ed è ricordata “incepta et quasi perfecta” nel suo testamento.

Nel novembre del 1494 il re di Francia Carlo VIII sostò presso villa Pandolfini quando si apprestava a entrare a Firenze. La villa fu costruita di fronte alla torre alla fine del XV secolo (1485-1488), su progetto attribuito a Desiderio da Settignano su commissione di Battista di Pandolfo Pandolfini.

Nel 1529 la cittadina, sotto il comando di Francesco Ferrucci, oppose resistenza alle truppe imperiali dell’imperatore Carlo V d’Asburgo dirette all’assedio di Firenze, ma il 5 di dicembre venne presa e saccheggiata da truppe spagnole al comando del principe d’Orange. Da Storie fiorentine dall’anno 1527 all’anno 1555 di Bernardo Segni:

Nei Ragionamenti Giorgio Vasari riporta di un dialogo all’apertura della Sala di Clemente VII, avvenuto tra lui e Cosimo I de’ Medici:

Come conseguenza dell’assedio di Firenze nel 1532 con Alessandro il Moro sorse ufficialmente il Ducato di Firenze. Nel 1538 con Cosimo I de’ Medici si ha la comparsa in sede statutaria della Podesteria di Gangalandi e Lastra, i podestà medicei risiederanno nel palazzo del Podestà.

Con la bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569 Cosimo I ottiene il titolo di Granduca di Toscana.

Nel 1585 per volere della famiglia Pucci ha inizio la costruzione di Villa Bellosguardo e nel 1595 viene fondata la Misericordia di Lastra a Signa.

Storica è la produzione dei cappelli di paglia di Firenze, che vede il suo avvio nel XVII secolo. Grande impulso al settore sarà fornito dall’esportazione dei prodotti attraverso il porto di Livorno che venne potenziato da investimenti medicei a discapito del porto pisano.

Con Gian Gastone de’ Medici si estingue la dinastia che per secoli ha regnato su Firenze e la Toscana. Il Granducato di Toscana passa agli Asburgo-Lorena di Toscana.

In seguito alle riforme del granduca Pietro Leopoldo di Toscana, che avviò un progetto costituzionale per fondare i poteri del sovrano secondo un rapporto contrattualistico e riformare l’amministrazione degli enti locali, venne soppressa la podesteria. Nel 1774 si ha l’unione della Lega di Gangalandi e del Comune di Gangalandi nella Comunità della Lastra, chiamata anche Lastra a Gangalandi. Successivamente nel 1821 si ha per la prima volta la comparsa del toponimo Lastra a Signa. Con il nuovo ordinamento secondo il principio che “conforme al buon ordine e alle regole di giustizia che gli affari economici sieno diretti ed amministrati da quelli che vi hanno il principale interesse” si insediarono dei consigli comunali i cui membri venivano estratti tra i cittadini di qualsiasi genere che avessero un patrimonio, e di conseguenza pagassero tasse di una certa entità.

Nel settore agricolo le politiche dei Lorena danno nuovo impulso alla mezzadria. Podere, famiglia colonica, casa rurale e proprietà costituivano una struttura armonica e indivisibile con obblighi, diritti e doveri per le parti contraenti, che con la cura diretta del territorio hanno modellato quello che ora è il caratteristico paesaggio toscano.

Con la costruzione della ferrovia Leopolda negli anni 1840 perde invece importanza il trasporto fluviale, che comunque rimarrà attivo ancora per molti anni.

Nel 1848 Lastra diviene sede di una pretura del Tribunale di Firenze, la quale prende sede nel vecchio palazzo del Podestà che da quel giorno venne iniziato a chiamare anche palazzo Pretorio.

Il 27 aprile 1859, verso le quattro, rifiutandosi di dare il proprio assenso alla guerra contro l’Austria e di fronte all’aperto rifiuto dell’esercito di obbedire al proprio sovrano, il granduca Leopoldo II di Toscana, per evitare guai peggiori a sé stesso e al suo Stato, partì in carrozza da Palazzo Pitti, uscendo per la porta di Boboli, verso la strada di Bologna. La pacifica rassegnazione al corso della storia (il granduca non pensò mai a una soluzione di forza) e le modalità del commiato, con pochi effetti personali caricati in poche carrozze e con attestazioni di simpatia al personale di corte, fecero sì che Leopoldo ricevesse l’antica stima da parte dei suoi ormai ex sudditi: la famiglia granducale fu salutata dai fiorentini, levantisi il cappello al passaggio, con il grido “Addio, babbo Leopoldo!” e accompagnata con tutti i riguardi da una scorta fino alle Filigare, ormai ex dogana con lo Stato Pontificio. Alle sei pomeridiane di quello stesso giorno, il Municipio di Firenze costatò l’assenza di qualsivoglia disposizione lasciata dal sovrano e nominò un governo provvisorio.

L’8 dicembre vennero formate le Province Unite del Centro Italia e in seguito al plebiscito dell’11 e 12 marzo 1860 che decretò a larghissima maggioranza l’annessione della Toscana al Regno di Sardegna si sancì la formazione del Regno d’Italia. L’unificazione non fu attuata di colpo, si preferì mantenere alla Toscana un’ampia autonomia amministrativa che durò fino al 14 febbraio 1861, quattro giorni prima della prima convocazione del parlamento del neonato Regno d’Italia.

In questo periodo si ha un nuovo impulso nella produzione dei cappelli di paglia di Firenze, dovuto al sorgere delle prime fabbriche grazie alle nuove dotazioni tecnologiche industriali.

Nel 1866 si completò la realizzazione su progetto di Angiolo Cappiardi del palazzo Comunale di Lastra a Signa dove venne spostata la sede del comune.

Nel 1881 venne inaugurata la Tranvia Firenze-Lastra a Signa, una linea tranviaria interurbana, a vapore prima ed elettrica in seguito, che collegava le città di Firenze e Lastra a Signa fino tra il 1881 e il 1921, la quale secondo alcuni progetti avrebbe dovuto raggiungere Signa. Dal 14 settembre 1895 la linea raggiunse Porto di Mezzo, raggiungendo la lunghezza di 14,059 km.

Nel 1906 villa Bellosguardo venne acquistata dal celebre tenore Enrico Caruso, pertanto si iniziò a indicarla anche come Villa Caruso; il tenore, rapito dalla bellezza e dalla pace che nella sua nuova residenza poteva trovare, la fece restaurare arricchendola con numerose opere d’arte e interventi strutturali secondo lo stile classico delle ville toscane, che le conferirono l’aspetto attuale.

Nel 1928, in pieno regime, venne completata la costruzione del palazzo dei Sindacati, nella frazione di Ponte a Signa, che divenne la sede dei sindacati fascisti della zona.

Nel corso dell’occupazione militare tedesca dell’Italia, durante la seconda guerra mondiale, andò distrutta porta Fiorentina nella parte nord-est delle mura di Lastra, mentre il portone di Baccio subì gravi danni causati dai bombardamenti Alleati, resi visibili dall’assenza del fronte interno del torrione della porta principale della città. Il 3 agosto 1944 il vecchio ponte sull’Arno venne minato e fatto saltare in aria insieme agli altri ponti di Firenze dai tedeschi in ritirata. Il Ponte Nuovo sull’Arno venne poi costruito più a monte, vicino alla vecchia collocazione della chiesa di Sant’Anna, andata anch’essa distrutta, per permettere il passaggio automobilistico nel 1948 a costruzione completata.

La più grande realtà industriale nel periodo post-bellico fu sicuramente l’Alfa Columbus nel settore automobilistico, a cui si aggiunge durante gli anni sessanta, settanta e ottanta l’Adica Pongo ditta produttrice tra gli altri di Pongo e DAS, che tuttavia cessa la sua attività all’inizio degli anni novanta.

Nei primi anni 2000 il comune è apparso agli onori della cronaca nazionale per il caso della mai realizzata bretella autostradale Lastra a Signa-Prato.

Con l’obiettivo di rendere usufruibili alla cittadinanza edifici storici come villa Caruso di Bellosguardo, il comune nel 1995 decide di acquistarla dalla famiglia Gucci, inaugurando nel 2012 il museo Enrico Caruso. Altri esempi sono la trasformazione del vecchio stabilimento Alfa Columbus nella sede dell’Azienda Sanitaria Locale de “Le Signe” e nell’inaugurazione del parco fluviale “Di là d’Arno” nel 2002. Nel 2020 lo Stadio Comunale di Lastra a Signa è stato intitolato a Fulvio Nesti ed Egisto Pandolfini, due storici calciatori lastrigiani, entrambi portacolori della nazionale azzurra.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 7 marzo 2005.

Lo storico stemma comunale rappresenta due scaglioni rossi su campo argenteo. Gli scaglioni rappresentano le squadre dello scalpellino e lo stemma è sormontato da una corona dorata. Lo stemma attuale raffigura gli ornamenti tipici dei comuni italiani al posto della corona.

Il gonfalone è raffigurato con lo stemma su un drappo rosso e la scritta d’argento Comune di Lastra a Signa.

Il gonfalone precedentemente era raffigurato con il vecchio stemma recante la corona ducale su un drappo rosso e la scritta d’oro Comune di Lastra a Signa, ora conservato nel Palazzo Comunale di Lastra a Signa.

Lastra a Signa
Image by Wikipedia


Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Lastra_a_Signa

Richiesta di Intervento Tecnico

    Compila il form per ricevere assistenza

    Data richiesta

    Computer / Laptop

    Brand

    Sistema Operativo

    Nome

    Cognome

    Indirizzo Email

    Telefono

    Indirizzo

    Città

    Dettagli della richiesta

    Accettazione Privacy

    Prendi un Appuntamento