Londa (Lónda, IPA: /ˈlonda/) è un comune italiano di 1 813 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana. Appartiene alla Comunità montana Montagna Fiorentina. Ha per frazioni i centri di Rincine, Fornace, Caiano, Bucigna, Caspriano, Petroio, Rata, Sambucheta, San Leolino, Vicorati, Vierle.
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Ci sono testimonianze di abitazioni etrusche fin dal VI secolo prima di Cristo. La Stele di Londa, oggi conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze anche se collocata temporalmente un secolo più tardi, è una prova di tali insediamenti. Oltre questa testimonianza la civiltà etrusca ci ha lasciato traccia della propria esistenza nei nomi delle frazioni di Londa, un esempio lo troviamo in Rata, Rincine, Vicorati e Vierle. I nomi delle frazioni Bucigna, Caiano, Caspriano e Petroio risalgono invece al III secolo a.C. quando si insediarono nella zona i primi insediamenti Romani.
Durante il medioevo prima i Conti Guidi e poi i Bardi controllarono la zona, costruendovi una serie di fortificazioni e torri d’avvistamento le cui tracce sono ancora evidenti nei borghi di Vicorati, Rincine e San Leolino. Nel 1375 Londa passa sotto il controllo fiorentino che, come per la vicina Dicomano, promuoverà lo sviluppo della cittadina. Territorio strategico grazie alla sua posizione lungo la via che porta ai territori casentinesi, l’espansione del centro urbano e delle frazioni sarà destinata ad aumentare sia sotto i Medici che sotto i Lorena: al 1446 sono attestati gli statuti dei comuni di Rincine e Fornace, allora principali centri urbani della regione ma oggi frazioni del capoluogo londese. Nel 1776, per decisione del granduca Pietro Leopoldo, Londa diviene comune e vi prende residenza il Podestà. L’autonomia del comune di Londa è giunta ai giorni nostri se si eccettua la breve parentesi, a partire dal 1835, di aggregazione al comune di Dicomano e all’allora vicariato di Pontassieve.
Durante il ventennio fascista, Londa finisce sulle prime pagine delle cronache nazionali a seguito dell’uccisione del sindaco fascista Annibale Fontani; già squadrista della prima ora e partecipante alla marcia su Roma, l’omicidio avviene durante i lavori per la nuova strada comunale di Rincine per mano del comunista rincinino Innocenti; le tracce della stele commemorativa apposta dal regime, poi smantellata con la Liberazione, restano in parte visibili ancora oggi. Nel 1929 un terremoto apporta notevoli danni alla cittadina, che subisce un altro duro colpo durante l’occupazione nazista dei centri di Londa e Rincine nella seconda guerra mondiale, avvenuta in ragione prossimità alla Linea Gotica. Nonostante la ritirata nazista faccia saltare, tra gli altri, il palazzo comunale e il ponte sul Rincine, il territorio londese eviterà episodi sanguinosi come quello avvenuto nella vicina Vallucciole. Di quel periodo buio, conclusosi solo con la ritirata nazista il 9 settembre 1944, è ricordato il contributo morale e materiale alla causa della Resistenza da parte dell’allora parroco di Londa, don Antonio Giorgi.
Storicamente e almeno fino agli anni ’40, il territorio di Londa risultava assai popoloso anche nelle frazioni rurali, soprattutto a Rincine e Fornace, poste lungo la via casentinese. A partire dal secondo dopoguerra tuttavia, seguendo un percorso di urbanizzazione comune a tutta la penisola italiana, le campagne si spopolano e lasciano spazio all’attuale configurazione del territorio londese, dove il capoluogo municipale rappresenta l’unico vero centro urbano dotato di servizi essenziali.
Lo stemma, approvato con delibera del consiglio comunale, riprende l’arma dei Passerini, ossia d’azzurro, allo scaglione d’argento, caricato di tre rose di rosso, con l’aggiunta di una banda ondata d’oro, attraversante.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Tra i principali luoghi di interesse va menzionato il borgo che anticamente era isolato dalla confluenza dei due torrenti Rincine e Moscia che scorrevano in un letto diverso dall’attuale. Tale borgo prese il nome prima di “Isola” e, solo in un secondo tempo, di “Onda” da cui l’attuale nome del comune. Il nome è ricordato nello stemma da un’onda dorata su sfondo blu.
Il comune di Londa è caratterizzato da bassa densità abitativa e grandi zone boscose, tendenza ulteriormente accresciuta con lo spopolamento delle zone rurali negli anni ’50 e ’60 e il graduale ritorno dei boschi anche in aree tradizionalmente agricole. Questo ha portato all’attuale configurazione del territorio, che appare coperto da grandi aree forestali e per questo molto apprezzato per attività quali le escursioni a piedi, le passeggiate a cavallo e la raccolta dei funghi. Parte del territorio comunale è compreso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna, di cui è presente un Centro Visite dedicato nei pressi del lago di Londa.
Oltre ai comuni cinghiali e caprioli, i boschi della zona presentano un’elevata presenza di cervi e alcuni gruppi di lupi, presenti soprattutto nelle zone prossime al monte Massicaia.
Londa è nota per la presenza di un lago, ottenuto dallo sbarramento delle acque del torrente Rincine e costruito nell’ambito dei progetti di regolazione del bacino idrogeologico della Valdisieve negli anni ’50.
Abitanti censiti
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 130 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Londa