Pieve Fosciana è un comune italiano di 2 285 abitanti della Garfagnana, nella provincia di Lucca in Toscana.
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Il territorio di Pieve Fosciana conserva lontane tracce preistoriche risalenti al neolitico.
I primi insediamenti nella zona di Pieve Fosciana risalgono all’epoca romana, come dimostrano i ritrovamenti archeologici rinvenuti e databili a tale epoca.
Il nome della località deriva probabilmente dal composto di “pieve”, con riferimento ad un’antica pieve presente sul territorio e che amministrava la comunità, e del nome di persona latino Fuscianus, al quale venne aggiunto il suffisso -ana ad indicarne appartenenza. La nascita della pieve, come tutte le pievi lucchesi, è avvolta in un alone di mistero: da vecchi manoscritti rinvenuti a Lucca, si ritiene che la pieve sia stata fondata dal vescovo san Frediano nel VI secolo d.C.
Alla caduta dell’Impero Romano il territorio venne abbandonato a causa delle frequenti invasioni barbariche tipiche di quel periodo, per ripopolarsi nuovamente durante l’Alto Medioevo. Un documento di oltre 1200 anni fa, precisamente del 764, riporta per la prima volta il nome di un pievano locale, tale Gunduald di origine longobarda. Costui pare abbia costruito la chiesa di Santa Maria di Campori (da Campolus, cioè lembo estremo del Campus Fuscianus).
Sin dal principio la comunità di Pieve Fosciana si dedicò all’agricoltura che costituì sempre la fonte principale di ricchezza del borgo. Nel corso del Medioevo il paese ebbe una notevole importanza grazie alla sua pieve, unico edificio religioso di tutto il territorio della Garfagnana ove si poteva ricevere il battesimo, come attestato da un documento ufficiale risalente al 1168. Nella prima metà del Quattrocento un noto predicatore francescano, il beato Ercolano da Piegaro, ricevette da papa Eugenio IV, suo familiare, l’autorizzazione a fondare in Garfagnana alcune convivenze del movimento riformatore dell’osservanza. Nacquero così due conventi intitolati a san Francesco: uno nei dintorni di Barga ed un altro proprio a Pieve Fosciana. Circondato da fama di santità, Ercolano morì nel 1451 nel convento di San Francesco “ai Frati”. Le sue reliquie sono tuttora conservate nella chiesa di Pieve.
Tra il XII e il XV secolo Pieve Fosciana venne annessa ai possedimenti del Ducato di Modena degli Estensi, la cui dominazione si protrasse fino all’invasione delle truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte. Nel 1814, dopo la caduta dell’Impero Napoleonico, Pieve Fosciana ritornò agli Estensi che vi governarono fino alla sua annessione al Regno d’Italia avvenuta nel 1861 ad opera del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Già nel 1831, però, fu esposta in paese la bandiera tricolore, la prima in Toscana, ed alcuni abitanti parteciparono alle guerre risorgimentali fin dal 1848. Alla fine della seconda guerra mondiale, Pieve Fosciana si trovò per oltre sette mesi nell’immediata retrovia della Linea Gotica, subendo bombardamenti di artiglieria ed aerei. Il 20 aprile 1945, sventolò di nuovo sull’antico campanile il tricolore, forse il primo oltre la Linea.
Lo stemma comunale ha uno sfondo d’argento, sul quale spiccano un cuore rosso ed il motto latino Unum sumus (“Siamo una cosa sola”). Il suo significato è da ricercare nella storia risorgimentale, quando i pievarini, con grande slancio di generosità, presero parte ai primi moti rivoluzionari ispirati da Ciro Menotti; il cuore ricorda, quindi, l’intensità dei sentimenti patriottici. Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Pieve_Fosciana