Pisa (ascolta, AFI: /ˈpisa/) è un comune italiano di 89 459 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia nel centro ovest della Toscana.
Si inserisce nel territorio metropolitano con caratteristiche omogenee, denominato area pisana, o Pian di Pisa, che con i vicini comuni di Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano, arriva a formare un sistema urbano di circa 195 000 abitanti distribuiti su 475 km². Inoltre, con un traffico superiore a 5 milioni di passeggeri nel 2017, Pisa ospita l’aeroporto più rilevante della Toscana, il Galileo Galilei.
Nonostante le incertezze sull’origine della città nel corso della storia, dopo diversi ritrovamenti archeologici negli anni ’80 e ’90, tra cui una necropoli etrusca databile al VII-VI secolo a.C., si può affermare che probabilmente Pisa fu fondata dagli Etruschi.
Tra i monumenti più importanti della città vi è la celebre piazza del Duomo, detta Piazza dei Miracoli, dichiarata patrimonio dell’umanità, con la Cattedrale edificata tra il 1063 e il 1118 in stile romanico pisano e la Torre pendente, campanile del XII secolo, oggi uno dei monumenti italiani più conosciuti al mondo per via della sua caratteristica inclinazione, il Battistero, il Camposanto monumentale e Piazza dei Cavalieri, magnifica piazza ristrutturata dal Vasari.
La città è la sede di tre tra le più importanti istituzioni universitarie d’Italia e d’Europa, l’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna, nonché la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri numerosi istituti di ricerca.
Il territorio comunale si affaccia direttamente sul Mar Tirreno con le sue quattro frazioni litoranee (Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone e San Rossore).
La città di Pisa in passato fu un’importante repubblica marinara: anche oggi il suo stemma è visibile sull’insegna della Marina Militare.
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I simboli usati dalla città nei primi anni dalla fondazione sono sconosciuti, sicuramente un simbolo al quale la città è storicamente molto legata è la Madonna, la cui immagine è riportata su molte monete antiche (a volte con Gesù bambino) e alla quale è anche dedicata la Cattedrale.
L’aquila è un altro simbolo della città spesso riportato su carteggi e monete e testimonia la fedeltà di Pisa all’impero. Oggi l’aquila su sfondo giallo è il simbolo dell’omonima provincia. Sempre in virtù della fedeltà al Sacro Romano Impero, nel 1162 prima e nel 1166 poi, l’imperatore Federico Barbarossa concede al comune il vessillo imperiale; negli atti è infatti riportata la dicitura dedite etiam imperator eis usum vexillum (dal latino: l’imperatore diede anche l’uso del vessillo). Poco si sa di che vessillo si tratti, ma molti ritengono essere la Blutfahne ed è comunque certo che nei secoli successivi la città utilizzò una bandiera rossa come insegna, definita anche Signum Rubicundum.
Il colore rosso è ancora oggi presente nell’arme della città insieme alla Croce Pisana, tipica croce patente, ovvero con le braccia più larghe nella parte terminale, ritrinciata, cioè con l’estremità delle braccia a forma di rombo, e pomettata con dodici globi; questa croce ha una certa affinità con quella occitana. È però poco noto come e quando la croce sia stata adottata come simbolo della città. Nel 1288 si ha la prima prova dell’utilizzo della croce come arme del Popolo, ovvero dei borghesi pisani; questa insegna e quella della città rimasero tuttavia distinti sicuramente fino alla fine del dodicesimo secolo. Su alcune monete successive al 1318 compare, poi, una croce come segno di zecca e alcune di queste croci sono fogliate, forma simile a quella attuale. È durante la seconda repubblica (1494-1509) che la croce pisana diventa a tutti gli effetti l’arme cittadina. Bisogna quindi dire che molte riproduzioni di oggetti storici usati durante le rievocazioni storiche dello stemma pisano con la croce sono un falso storico in quanto si rifanno a eventi precedenti alla adozione dell’arme riprodotta; così come è da considerarsi storicamente errata la riproduzione della bandiera con la croce sullo stemma della Marina Militare poiché si rifà al periodo in cui Pisa era una repubblica marinara e che quindi adottava ancora il vessillo rosso.
Altri simboli meno usati sono la lepre, come ad esempio nel pavimento del Duomo di Siena, e a simboleggiare la tenacia e la forza dei pisani la gramigna, che però non è mai stato un vero e proprio simbolo in quanto deriva dall’errata interpretazione degli arabeschi disegnati per arricchire il Signum Rubicundum.
Pisa è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Sono il vero centro cittadino, luogo d’incontro dei pisani e degli studenti universitari. Ogni sera il tratto storico dei Lungarni si colora di mille luci dei café o pub che vi si affacciano. Durante l’estate la sera sono chiusi al traffico veicolare, fatta eccezione per i veicoli dei residenti e dei portatori di handicap il lungarno Pacinotti, il lungarno Galilei e il lungarno Mediceo. Questo attira ogni sera molti giovani, spesso seduti sulle ‘spallette’, i parapetti dell’Arno, a testare nuovi gusti gelato delle sempre più numerose gelaterie presenti, o a consumare bibite. Durante il giorno rappresentano il principale punto di passaggio sia pedonale che veicolare. I Lungarni di Pisa sono storicamente quattro, divisi dal fiume e dal Ponte di Mezzo e si distinguono in Lungarno Gambacorti e Galilei a sud, Lungarno Pacinotti e Mediceo a nord. I ponti della Fortezza e della Cittadella rappresentano il confine orientale e occidentale della città murata. All’interno però si trovano altri due Lungarni, Simonelli a nord e Sonnino a sud. Oltre le mura si trovano il Lungarno Cosimo I a nord ovest, mentre a sud ovest le Vie da Padule e San Giovanni al Gatano danno inizio al lungo Viale d’Annunzio, che collega la città alla frazione sul mare, Marina di Pisa a nordest.
Il lungarno a nord del fiume fra il ponte della Fortezza e il ponte della Vittoria è chiamato lungarno Buozzi, e prosegue lungo il viale delle Piagge, grande parco urbano. Lungo l’altra sponda del fiume si trovano invece il Lungarno Fibonacci, che costeggia la Fortezza Nuova e il Lungarno Guadalongo, a sud del ponte della Vittoria.
I lungarni sono inoltre la sede del circuito museale ‘I Musei del Lungarno’ che conta ben 6 musei d’interesse nazionale.
La Piazza del Duomo, nota anche tramite l’espressione poetica piazza dei miracoli, è il centro artistico e turistico più importante di Pisa. Annoverata fra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO dal 1987, vi si possono ammirare alcuni capolavori dell’architettura romanica europea, cioè i monumenti che formano il centro della vita religiosa cittadina: la cattedrale, il battistero, il camposanto, e il campanile.
Il Borgo Stretto e i mercati medievali sono una zona dove si può passeggiare al coperto di portici medievali. Lungo la strada, che insieme a Corso Italia, costituisce il “salotto” della città, sorge la chiesa romanico-gotica di San Michele in Borgo, costruita a partire da un nucleo attestato già nel 990. Il settecentesco Casino dei Nobili e le terme romane, denominate Bagni di Nerone ne delimitano la lunghezza. I mercati medievali, oltre che sotto i portici della via citata, si svolgevano regolarmente nelle piccole piazze ben protette da Torri e stretti vicoli, come piazza delle Vettovaglie e Sant’Omobono, che ospitano il mercato della Frutta, Piazza Cairoli (conosciuta come La Berlina), antico mercato dei Chavoli e le Gondole, per le merci provenienti dai Monti Pisani. A sud troviamo piazza Chiara Gambacorti (o come tutti la conoscono piazza della Pera), un tempo famosa per il mercato dei fiori e del pesce.
In epoca medievale i quartieri a sud dell’Arno erano luogo di importanti scambi culturali e mercantili. Con il termine Kinzica si fa riferimento all’antico quartiere meridionale, oggi riconoscibile nell’unione di Sant’Antonio e San Martino. Il significato della parola è ancora oggetto di studi, ma le ultime due sillabe -zica fanno pensare al termine arabo suk e cioè mercato. I vicoli stretti e paralleli che dal fiume corrono verso l’entroterra fanno pensare a rapide vie di fuga per mettere al riparo le merci giunte in città via acqua, che venivano in seguito selezionate e smistate nelle piazzette o all’interno dei palazzi medievali. Via San Martino, antico tracciato della via Emilia Scauri, esprime a pieno la ricchezza dei mercanti stranieri giunti in città e ivi stabilitisi.
L’area pisana è uno dei 4 distretti in cui la provincia di Pisa è suddivisa, insieme a Valdera, Valdarno inferiore e Val di Cecina. Rispetto agli altri tre, l’area pisana ha un’estensione relativamente piccola (475 km² circa), essendo la sua superficie superiore solo a quella del Valdarno inferiore, ma la sua popolazione si attesta su circa 190 000 abitanti, pari a poco meno della metà di quella dell’intera provincia, che supera i 400 000 abitanti.
L’area pisana è composta dai comuni di Pisa, Cascina, San Giuliano Terme, Vicopisano, Vecchiano e Calci, ovvero da un territorio avente caratteristiche omogenee per ubicazione geografica, tradizioni culturali e relazioni economiche.
Il cosiddetto “Piano strategico dell’area pisana” è nato ufficialmente nel 2007 su iniziativa dei sindaci e dei rappresentanti dei comuni e punta alla sinergia tra di essi sia sul piano amministrativo che infrastrutturale. Il piano strategico dell’area pisana è in linea con il piano strategico dell’area vasta costiera di cui fanno parte le province di Pisa, Livorno e Lucca.
Dopo anni di declino demografico, la popolazione di Pisa ha iniziato a crescere grazie principalmente alla presenza considerevole degli immigrati residenti che hanno un tasso di natalità più alto della comunità italiana. Secondo gli ultimi dati, Pisa è una città superiore alla media nazionale per quanto riguarda il rapporto fra italiani e stranieri residenti: su 10 residenti, 1 è straniero. I cittadini immigrati appartenenti alla Comunità Europea sono quasi il 3% della popolazione complessiva, metà dei quali provengono dalla Romania, paese che è entrato nell’Unione dal gennaio 2007 insieme alla Bulgaria. La seconda comunità più numerosa è quella dei polacchi, seguiti da bulgari, spagnoli, tedeschi e francesi. Gli extracomunitari, in continua crescita sia per la natalità che per i nuovi arrivi, arrivano a superare anche il 11% della popolazione cittadina dove i gruppi più numerosi sono costituiti principalmente da persone dei paesi dell’Est come Ucraina, Bielorussia e Moldavia, dagli emigrati dai paesi africani del bacino mediterraneo e da popolazione originaria delle Filippine, Bangladesh, Pakistan e Senegal.
La popolazione pisana autoctona, invece, continua ad assottigliarsi, sia per la bassa concentrazione delle nascite, che per la «fuga» verso i comuni limitrofi dove la vita sembra migliore. Dato sconcertante della comunità pisana è l’età media: è la più vecchia e continua a invecchiare: più di un quarto della popolazione ha più di 70 anni. Altre numerose comunità sono quelle appartenenti all’America Latina, Cina, Albania, Stati Uniti, Turchia, Grecia e quelle di etnia Rom.
Le università e le istituzioni militari portano a Pisa molti cittadini provenienti dal Meridione: a oggi sono molti gli italiani provenienti da Sardegna, Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania. Fra la popolazione universitaria invece si registrano presenze da Iran, Spagna, Irlanda, Francia, Cina, Russia e Stati Uniti.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti a Pisa sono 12 546 pari al 14,02% della popolazione, superiore alla media toscana (11,19%) e nazionale.
Al 2020 i maggiori gruppi stranieri in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera sono:
Il vernacolo pisano è una delle parlate che ha contribuito alla nascita del toscano, la lingua parlata da Dante Alighieri e poi divenuta l’idioma nazionale. Il pisano viene raggruppato con quello livornese e aree limitrofe. Si distingue dal toscano dell’entroterra per la totale elisione della pronuncia della ‘c’ intervocalica che viene invece aspirata negli altri vernacoli regionali. Il pisano ha inoltre dato vita alla lingua corsa, che viene appunto raggruppata tra i dialetti toscani.
Tra tutti i vernacolisti pisani ricordiamo il grande poeta e commediografo Domenico Sartori, autore tra l’altro degli storici testi teatrali “Macerie” e “La ‘asa rifatta“, andati in scena in più riprese fin dal dopoguerra. Significativo di Sartori anche il poema “La grolia di Pisa“. Altri autori significativi sono stati Renato Fucini, Arturo Birga e Archimede Bellatalla.
Il vernacolo pisano è stato recentemente riproposto dalla band Gatti Mézzi e da altre compagnie di giovani. La più importante compagnia attoriale di vernacolo pisano è stata il Crocchio Goliardi Spensierati, nata nel 1921, che poi ha dato vita alla celebratissima Brigata de’ Dottori, nella quale hanno recitato e tuttora si esibiscono i migliori interpreti del vernacolo.
Esistono numerosi concorsi di vernacolo pisano, tra cui “La Cèa d’Oro” (il più longevo, per sonetti e prose), “Il Celatino d’Oro” (poesie sul Gioco del Ponte e su Pisa), il Premio “Ferrini” e molti altri.
Nel centro della città sono presenti la sede del comune in piazza XX Settembre, quella della provincia di Pisa in piazza Vittorio Emanuele e quella della Prefettura presso il Palazzo Mediceo di piazza Mazzini. In via Galli-Tassi 8 ha sede la associazione Casa della donna.
Pisa ha da sempre grandi tradizioni militari. Oltre alle caserme di Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia e Guardia di Finanza, la città ospita la 46ª Brigata Aerea presso lo scalo militare dell’aeroporto (Aeroporto militare “Dall’Oro”) e il Centro Addestramento di Paracadutismo della Brigata paracadutisti “Folgore”, presso la caserma “Gamerra”.
Sono presenti anche la caserma “Bechi Luserna”, la caserma “Vito Artale” (dove ha sede il 6º Reggimento di Manovra) e il centro di addestramento BAI (Base Addestramento Incursori) del 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”.
In periferia della città, a San Piero a Grado, si trova il CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), un tempo utilizzato per esperimenti sul nucleare e oggi base di addestramento del Gruppo di intervento speciale (GIS). Sul litorale, a Marina di Pisa, è presente un ufficio locale marittimo della Guardia Costiera. Pisa ospita inoltre la base militare americana di Camp Darby, una delle più grandi d’Europa, presso la località di Tirrenia. Sia in città che nel territorio comunale, presso la tenuta di San Rossore è presente anche il Corpo Forestale dello Stato.
In città sono presenti diverse strutture sanitarie sia pubbliche che private:
Nella città sono presenti diversi enti di volontariato a scopo assistenziale, tra cui:
L’Arcidiocesi di Pisa è una delle 540 arcidiocesi metropolitane che sono presenti nel mondo: a essa fanno parte le diocesi di Livorno, Massa-Carrara, Pontremoli, Pescia, Volterra oltre a gran parte del territorio della provincia di Pisa con un totale di circa 310 000 abitanti. La sede si trova all’interno del Palazzo Arcivescovile.
(* La classifica tiene conto dei soli capoluoghi di provincia e non di tutti i comuni italiani e si riferisce ai dati relativi all’anno precedente.)
Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Pisa