Riparbella è un comune italiano di 1 594 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.
Riparbella si trova nella Val di Cecina, nell’Alta Maremma o Maremma Settentrionale, storicamente conosciuta come Maremma Pisana.
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Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1034 come Riparbella, in una bolla di Guido vescovo di Volterra, e deriva probabilmente dal latino Ripa Albella, cioè “riva bianca”, dal biancore delle terre tufacee e sabbiose che costituiscono la cima della collina.
Riparbella, situata in bella posizione sulle pendici meridionali del Poggio di Nocola, a differenza degli altri paesi della zona non ha forma tondeggiante ma si è sviluppata lungo la strada sul crinale di un dorso collinare. Il centro storico sorto intorno al castello è di origine medioevale, e risale circa all’anno 1000, per opera dei conti Della Gherardesca. Nel 1157, in seguito a lasciti testamentari, entrò nel patrimonio dell’arcivescovato di Pisa. Nel 1406, durante l’assedio di Pisa da parte della repubblica fiorentina, Riparbella entrò nei domini di Firenze. Tra il 1494 ed il 1508, in occasione della guerra d’Italia del 1494-1498, si rese indipendente dal dominio fiorentino. Il granduca Ferdinando II la elesse a marchesato nel 1635 e la concesse ad Andrea Carlotti, nobile veronese, i cui successori, nel 1737, la passarono a Carlo Ginori che la tenne fino alle riforme leopoldine della fine del XVIII secolo. In seguito alle riforme, Riparbella divenne una comunità autonoma.
Nel 1882 i territori di Collemezzano e La Cinquantina furono scorporati dal comune di Riparbella ed annessi a quello confinante di Cecina.
Lo stemma del comune è stato riconosciuto con decreto del capo del governo 25 febbraio 1936 e si blasona:
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 4 aprile 2007, è un drappo di bianco.
In corrispondenza del crinale di Poggio Malconsiglio, è attualmente in esercizio un impianto eolico con 10 torri eoliche (ciascuna da 2 MW).
Abitanti censiti
Fonte dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Riparbella